IL RIFLESSO NERVOSO VISIVO SEMPLICE E LA GUIDA: quali elementi lo possono rallentare?
- 28 maggio 2018
Quali sono gli elementi che possono rallentare i riflessi alla guida?
L’attenzione è di per sé un fenomeno fluttuante e soggetto, durante un compito protratto nel tempo, a cali fisiologici e a fenomeni di possibile ripresa. Se consideriamo la prontezza del riflesso e la capacità di mantenere un apprezzabile livello di prestazione durante un compito prolungato come una misura della stessa, dobbiamo anche riflettere sull’importanza che fattori disturbanti interni o esterni al soggetto possono avere sulla qualità finale del processo. Tra i fattori disturbanti provenienti dall’esterno potremmo per esempio inserire lo squillo del telefono , l’sms, una spia che si accende sul cruscotto, le indicazioni del navigatore e così via. Mentre fra quelli interni potremmo includere la stanchezza fisica, l’eventuale assunzioni di alcolici, le sensazioni corporee, gli stati emotivi e affettivi come l’ansia, la depressione ecc.. .
Se una o più di queste condizioni diventano impegnative l’individuo finirà per dedicare ad esse (in modo più o meno inconsapevole) risorse personali che verranno detratte dalla possibilità di mantenere un’attenzione ottimale agli stimoli provenienti dalla strada. Possono entrare in gioco anche altri fattori di carattere più generale come l’età, lo stato di salute complessiva del soggetto, la noia dovuta a lunghi viaggi in autostrada e, all’opposto, una certa ansia di prestazione (per esempio legata alla necessità di rispettare tempistiche serrate), in grado di incidere non tanto sulla qualità del riflesso ma sulla possibilità di avere dei “falsi allarmi”, portando magari a commettere errori di esecuzione. Attraverso un test di risposta agli stimoli visivi semplici condotto sugli autisti professionisti abbiamo visto come anche un solo fattore disturbante o, a maggior ragione, un insieme di essi possa ritardare il tempo di risposta allo stimolo, un ritardo che, se tradotto in metri percorsi mentre si viaggia ad una certa velocità, rende chiara la differenza dei tempi di fermata di fronte ad un ostacolo con tutte le evidenti conseguenze.
(dalla mia intervista contenuta nel Supplemento del n.337 maggio 2018 di Uomini e Trasporti).
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